Cambio la presa scart dietro
lo schermo. Vecchi super8 montati su vhs. Operazione nostalgia organizzata. Mi
dico che fai, ma lo faccio. Ho febbre e sinusite, mia nonna ha un anno meno di
me, se faccio bene il conto. E poi a un tratto quel gesto. Ci sono gesti che
vanno ad estinguersi?
Stiro la mia maglietta e
quando arrivo ai segni delle mollette sui fianchi credo che la mia maglietta mi
somigli. Non così i miei pantaloni, questo settembre nessuno dei miei pantaloni
mi riconosce. Pazienza.
L’albero arriva con i rami
alla finestra, al semaforo si ferma il professore di matematica ora in
pensione, che al ginnasio ci spiegava geometria col pallone da basket. Sfilano
le signore che approfittano del rosso per pettinarsi le sopracciglia. Sfilano
le colonne dei grafici statistici con i loro colori evidenziatore come gli
stick tra le pagine del Fornero Abbagnano di seconda mano prima di
un’interrogazione.
Che cos’è che ci fa
galleggiare fuori dall’acqua? “Continua ad appannarmisi la maschera” “Ci devi
sputare dentro e poi lasciarla un’oretta al sole”.
Mi passo il palmo sulla
fronte, velocemente, senza neanche accorgermene.
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