Resto tutto il giorno appesa alla parola soprassalto, come
sognare di volare: staccata appena da terra, ma senza tornare giù.
Ho ritrovato un anello che comprò mia madre a Santa Fiora.
Lo porto da un po’ di giorni e non so se mi va largo o stretto. Ripenso a un
tema in classe di quando avevo diciassette anni –fui la sola a scegliere il
racconto di Hamsun- e alla professoressa di italiano che cercava di dirmi
che misura non è sempre e solo
capienza, che a volte può anche essere questione di coincidere.
“Per me una retromarcia” diceva la spavaldetta nel negozio
d’intimo.
La sera appoggio l’anello sul comodino e noto il 925
dell’argento: scopro di averlo indossato a rovescio.
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