Vorrei raccontarvi delle cose piccole e senza importanza. Per esempio che oggi in sala d’attesa -di quello che volete, una delle tante, inutili e continue: mettiamo del dentista, anche se non sento di essermi tolta nessun dente- Bosch aveva dipinto non solo le opere del catalogo che sfogliavo, ma anche la sala d’attesa e gli astanti, compresa me probabilmente, ma questo non ho avuto modo di appurarlo. Per esempio che mangiare i lamponi nel latte col cucchiaio non basta per credere di essere in Svezia neanche chiudendo gli occhi, ma lamponi e latte sono buoni lo stesso. “Maestra, di cos’è fatto il cielo?” “d’aria” “ma l’aria è trasparente e il cielo azzurro” “è perché l’aria si stratifica e altre cose più complicate” me lo immaginavo, non lo sa neanche lei. Per chi mi hanno preso: “si stratifica”.
“Riccardo buonasera, avrei bisogno di un lucchetto nuovo” “ah, va bene, che è successo?” “è andato fuori posto il meccanismo” Riccardo mi fa la faccia a punto interrogativo alzando le sopracciglia e stendendo la bocca “mi è caduta la bici alla rastrelliera qui all’angolo e se le è portate tutte dietro, ho perso la pazienza e ho sbattuto in terra anche il lucchetto” “questo l’hai capito come funziona? Fammi vedere…No! non l’avvitare, tira”.
Ma se salto a piè pari col braccio alzato e il dito su su poi ve lo dico di cosa è fatto il cielo.
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